martedì 11 ottobre 2016

Legalità e buon senso, sgomberi e sociale - dopo lo sgombero di via de Maria (BO)

Molti sanno cos'è uno sgombero e in tanti mi dicono che è normale, è illegale l'occupazione di uno stabile privato o pubblico che sia, se non si rispettasse la legge sarebbe l'anarchia, e poi il quadro immaginario degenera fino a pestaggi per strada agli anziani, droghe ai bambini e nazisti in sella ai t-rex.

Due cose:
  1. La legge non è una forma statica e non è a senso unico rispetto alla società, anzi la legge è prima di tutto buon senso e ha come primo obiettivo la protezione del più debole non solo, la legge istruisce la società da cui apprende se stessa, si può e si deve cambiare sulla base delle esigenze sociali, in particolare per proteggere i più deboli
  2. In tutta Italia esistono proprietà sfitte anche da decenni (vedi ex telecom di Bologna) e occupazioni di pochi anni o mesi che vengono terminate con le persone, intere famiglie per strada in attesa di un alloggio, con cambio di vicini, stress e diciamocelo magari anche due o tre manganellate per gradire che non si rifiutano mai
  3. Banche, Chiesa e compagnie immobiliari detengono un enorme patrimonio in immobili, spesso lasciati sfitti con l'obiettivo di alzarne i prezzi o semplicemente per mala gestione
  4. Se un privato possidente di casa si trova davanti un inquilino che non paga l'affitto, prima di liberare la casa possono passare mesi o anni in quanto viene protetto l'inquilino occupante ma non viene sostenuto il proprietario privato che oltre al mancato guadagno dovrà continuare a pagare le tasse sull'immobile
Quello che si sente come completamente assente in tutte queste vicende/possibilità è lo Stato, il welfare, che attualmente interviene (quando interviene) da cuscinetto durante il dramma, e che invece dovrebbe lavorare nel quotidiano, evidenziare le disparità, costruire dei piani appositi per redistribuire le possibilità all'interno del proprio territorio.

Ad esempio:
Perchè non vengono censiti gli immobili sfitti in particolare quelli in mano ad aziende? E fatto questo perchè non si elabora una proposta di scambio tra Comune/Stato e privati per renderli fruibili in quanto suolo e habitat occupato rispetto al bene comune?
Se non in affitto magari anche con una soglia di tempo (ad esempio sfitto da 1 anno), perchè non definire accordi tra Stato/comuni e proprietari soprattutto quando queste sono società s.r.l. (a responsabilità limitata) che rendano disponibili gli alloggi per le fasce deboli per tempi specifici? In cambio si possono accordare abbassamenti di tasse su quegli immobili e diventerebbe conveniente sia al Comune/Stato che rinuncia a una quota minore rispetto al costo del mantenimento di nuovi immobili sia alle imprese che già non stanno affittando. Potrebbe diventare persino vantaggioso per quelle imprese che possiedono immobili di basso valore e hanno alti costi fissi che potrebbero non collassare in tempo di crisi.
Perchè i privati (che poi anche a causa di questo non sono in grado di vedere la differenza tra un'occupazione privata e una diversa, ne i motivi che portano ad occupare) devono fare da produttori di welfare al posto dello Stato nel momento in cui non viene loro riconosciuto l'affitto? Dovrebbe esserci almeno il condono delle tasse ed eventualmente un risarcimento base perchè proprietario non significa per esempio che alle spalle non ci sia un mutuo da pagare o ci sia un reddito da Donald Trump. In pratica si acuisce una guerra tra poveri e ceto medio che viviamo tutti i giorni ogni volta che lo Stato si lava le mani di una situazione che dovrebbe gestire in modo equo.

Lo sgombero ultimamente è il mezzo preferito dalle procure perchè diciamocelo, è una soluzione facile, rapida e  per i poliziotti piuttosto indolore (hanno caschi, scudi, manganelli e soprattutto una casa dove tornare) viene fatta in modo meschino, con spray al peperoncino (su bambini e vecchi), fatto alle 6 di mattina quando nessuno vede, bloccati giornalisti e sequestrati i cellulari. Come dargli torto, del resto è molto più comodo credere fermamente in qualcosa e portarlo avanti senza sensi di colpa che interrogarsi su quello che si sta facendo, avere dubbi, vedere un umano nell'altro, concepire di essere svegliati nel cuore della notte o quasi ed essere buttati fuori dalla cosa più vicina a una casa senza nulla. 



E' la legge, la legge difende i più deboli.
Stiamo assistendo a una censura e un rispetto della legge che è miope ed è pura distruzione di un lavoro sociale non indifferente, non solo tra volontari e associazioni (ASIA, Social Log ad esempio) ma anche perchè chi è parte delle occupazioni abitative è spesso una persona o una famiglia che fuori da quel clima, da quella comunità che si è creata, che riesce a partecipare all'esterno grazie ai volontari, che si salva grazie alla collaborazione, è solo, o vive un disagio e una disparità forte e attraverso una comunità condivisa questi stridii vengono calmati, paradossalmente (ma nemmeno tanto) conviene a tutti gli altri che chi è in disagio stia meglio, se proprio vogliamo fare un discorso utilitaristico per la società "bene" intorno alle occupazioni, dobbiamo considerare che chi finisce a spacciare, a drogarsi, chi dorme per strada, chi uccide per pochi spiccioli, chi si perde rispetto alle regole sociali condivise, è una persona e ovvio non vale per tutti ma la maggior parte delle volte, in un clima diverso, con meno frustrazione e isolamente potrebbe vivere diversamente, potrebbe essere meno frustrato, disperato e bisognoso e potrebbe non essere qualcosa di parasociale in futuro.
Ci siamo molto inflazionato il termine integrazione, al punto che abbiamo dimenticato che non è riferito solo tra persone di lingue diverse ma soprattutto chi è sotto la soglia di povertà, non ha le risorse per partecipare a nulla che sia la vita comune, le scelte sociali, le possibilità, e questo vale anche per i loro figli che imparano a essere fuori dalla società, che conoscono il rifiuto e l'isolamento fin da piccoli mentre potrebbero crescere dignitosamente.

E' ovvio che l'occupazione sia illegale, lo sanno anche i bambini che non posso andare nell'atrio dell'AUSL e piantarci una tenda da campo solo perchè potrei vivere gratis invece che pagare un affito, è naturale che non dovrebbe succedere ma quando succede e se succede con questa frequenza e succede a chi finisce in strada è ora di guardarsi in faccia e trovare una soluzione realistica al fatto che troppa gente non può permettersi una casa, che per creare qualsiasi cosa di comunitario che non sia una social street o una bacheca servono soldi, che esistono situazioni di disagio forte e che siamo ancora in crisi economica e che non ha più senso protegger un immobile sfitto a scapito di famiglie intere con una soluzione da zero (famiglie occupano) a cento (l'immobile viene sgomberato e resta sfitto, diventando un bel bucone inutile e in accessibile di cemento vuoto in mezzo alla città le cui strade pubbliche si riempiono di persone senza fissa dimora), che non ha senso non premiare quello che è il senso sociale piuttosto che un bar e non si può pensare che ogni attività umana debba essere lucrativa per esistere e mantenersi, siamo umani non casseforti.

L'ultimo punto in merito è, di cosa parliamo quando parliamo di emergenza? L'emergenza è uno stato temporaneo e immediato, piccolo nel tempo, non regolare, ma quando in tutta Italia si riscontrano (vedi in Sicilia ma non solo), tra italiani e migranti, famiglie e singoli, vecchi e giovani, quando l'occupazione degli spazi inutilizzati produce comunità (abitativa, culturale, sportiva ecc...) e allontana dai rischi sociali della disperazione, dall'isolamento e dalla violenza, quando questo succede regolarmente non c'è emergenza, c'è mala gestione delle risorse, c'è un sistema di priorità sbagliato che premia un'ottica di guadagno e non un'ottica sociale, ma anche se siamo tutti capitalisti, lo Stato e il Mercato sono cose diverse, devono esserlo e ci serve una politica e una legislazione che non ragioni in emergenza solo perchè non è preparata o si sta fondendo con il Mercato ma che cambi se stessa per adattarsi a ciò che DEVE saper gestire.

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