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sabato 4 febbraio 2017

Il Re è nudo - il contesto e i fatti sulla richiesta di sgombero a XM24

"Il Re è nudo!" Grida il bambino della favola di Andersen, il bambino è quello che vede ciò che tutti vedono ma crede anche sia il caso di dirlo e non si fida ciecamente del suo Re, il ciambellano è quello che continua la finzione.
Questa è la favola dei vestiti nuovi dell'imperatore, una favola che andrebbe raccontata e perpetrata, che ci dice che non tutto quello che viene millantato e detto da un leader è vero, e che un leader ha bisogno, per il bene della sua stessa popolazione, di qualcuno che sappia andargli contro.

Una storia che è difficile da raccontare in questi tempi, perchè il "Re è nudo!" che lo gridino in pochi o tanti, è difficile sentirli, troppe variabili, troppe maschere, troppi filtri mediatici, troppi elementi che passano sotto il tavolo mentre si grida di qualcosa di meno importante. 
La realtà, soprattutto di questa storia, di quella dello spazio sociale XM24 e dell'avviso di sgombero entro il 30 Giugno 2017 intimato dal comune via mail è complessa, facilmente strumentalizzabile, dicotomizzabile, la provo a riportare in un quadro più ampio dei singoli fatti di questi giorni in un driblaggio di notizie modificate, falsità e dichiarazioni casuali, e altri elementi che sembravano non c'entrare niente ma se li metti in fila qualche dubbio viene.
Vi riporto la storia e il contesto in cui si sta decidendo il destino di uno spazio storico, vivo, anche non sempre perfetto ma sociale come l'XM24 sito in via fioravanti 24 a Bologna.

I protagonisti:
XM24: spazio sociale autogestito nel quartiere della Bolognina, situato nell'ex mercato ortofrutticolo, locale dato da Guazzaloca nel 2002 dopo il minimo di lavori richiesti per renderlo frequentabile al costo di 200.000 euro. In convenzione dal 2013, scaduta al 31 dicembre 2016
Virginio Merola: ex assessore all'urbanistica sotto la giunta Cofferati, Sindaco per il secondo mandato del comune di Bologna
Claudio Mazzanti: ex presidente di quartiere della Bolognina, attuale presidente del gruppo consiliare del pd di Bologna, promotore del progetto fallimentare (due volte) trilogia Navile, proprietario di un appartamento nel suddetto progetto, marito di una dei direttivi di Acer
Bruna Gambarelli: assessora alla cultura della giunta Merola
Daniele Ara: presidente di quartiere della Bolognina


2011 - Parte ufficialmente la costruzione della trilogia navile, un progetto di edilizia faraonico nella Bolognina, promosso dall'ancora prima assessore all'urbanistica Virginio Merola, con l'intento di creare inizialmente un progetto di edilizia popolare che si trasforma poi in un progetto molto diverso ( con appartamenti anche da 4000 euro al mq) e che fallisce due volte,(rispettivamente Valdadige, Coop Costruzioni)  richiedendo infine ingenti iniezioni di fondi pubblici, per 3 milioni di euro, nel tentativo di salvataggio. 
Il  progetto è tuttora a metà, dopo l'inaugurazione dello studentato nel 2013, con cavi sporgenti, palazzi incompiuti e da anni macerati alle intemperie. 
Alcuni, tra quelli compiuti, sono stati venduti, tra questi, in uno abita Claudio Mazzanti.


Nel 2013, il Comune decide di abbattere uno dei muri dell'XM24 per far passare la rotonda e la strada che collegano il nuovo progetto trilogia navile, partono una serie di tavoli e iniziative da parte dello spazio per non far abbattere il muro che lo priverebbe della palestra e della cucina, Blu supporta con un'opera di street art sul suddetto muro, si schierano a favore partecipando a serate all'interno dello spazio: Wu Ming 4, Freak Antoni, Mara Redighieri, Pino Cacucci e altri in una campagna chiamata "Battaglia per XM24, la realtà non è rotonda", lo spazio chiede infine il consulto a uno studio di architetti romano che fornisce una proposta alternativa (in risposta alla impossibilità di realizzare tecnicamente un qualsiasi progetto alternativo, forinto dal Comune di Bologna, che consentisse  mantenere il muro senza rinunciare a una pista ciclabile, elemento molto discusso sui giornali locali). Il progetto funziona, il muro resta su, la rotonda e la strada e la ciclabile vengono costruiti e attualmente abbiamo infatti muro, ciclabile e rotonda.

Tre anni di convenzione passano fra laboratori gratuiti, assemblee, feste in quartiere, feste di autofinanziamento (anche contestate). I laboratori crescono, le persone continuano o riprendono a frequentare uno spazio che grazie alla campagna ha goduto di una più visibilità, accrescendo il proprio afflusso, e arriva ai suoi 15 anni di attività.

Nel Gennaio 2017 il Comune decide di sostituire lo spazio sociale XM24 con una caserma per motivi di sicurezza in Bolognina, ricordiamo che il quartiere ha i seguenti problemi di sicurezza:
- spaccio e uso di droghe
- furti e spaccate di negozi (che si manifestano anche in via Murri e Mazzini nel quartiere Savena ma la reazione del sindaco non è stata affatto quella di infilarci polizia, e forse perchè le caserme già ci sono e non cambia poi granchè)
- povertà
- degrado urbano
Problemi riscontrati in Bolognina, non necessariamente nella singola via dello spazio sociale autogestito XM24.

Curiosamente, non vengono sgomberati la SNAI, affollata a tutte le ore, non vengono tolte le slot machine dai bar, affollate a tutte le ore, nonostante normalmente non sia una bella accoppiata quartiere problematico e slot machine, ma questa giunta non sembra molto interessata a toccare quello che porta soldi, non importa come.

XM24 soldi non ne porta a nessuno purtroppo, le attività sono gratuite.

Le motivazioni di una scelta sociologicamente piuttosto discutibile sono le seguenti: gli attivisti dello spazio sono considerati dal Sindaco come "asociali", termine piuttosto utilizzato storicamente nel motivare la distruzione e l'allontanamento di ciò che da semplicemente fastidio (vedi, le lesbiche considerate come asociali nel periodo nazista), in questo caso è molto difficile dirlo di un posto che solo per tenere su un muro ha raccolto nel vicino 2013 i nomi della cultura bolognese e non, e da cui passano tantissime associazioni, spazi sociali, persone singole, basta leggere la relazione sugli ultimi 3 anni cioè quelli convenzionati per avere un'idea, ma basta anche solo andarci visto che gli orari delle attività sono pubblici sul sito, altra motivazione, sono stati lenti a rispondere nel tavolo portato avanti da Bruna Gambarelli. 

Ma facciamo due conti, l'incontro di partenza per il rinnovo convenzione è stato il 28 novembre tra XM24 e assessora alla cultura Bruna Gambarelli presso la sede del comune in piazza maggiore, a questo incontro, l'assessora spiega che i punti che bloccano da parte del comune il rinnovo della convenzione con lo spazio, sono due: 
- articolo 8 della convenzione andrebbe rispettato meglio, ovvero, le serate, e la pulizia dell'area circostante, anche da vetri (che non vengono venduti nello spazio ma sono ritirati anche quando portati da fuori) soprattutto il permanere degli avventori nel quartiere a oltranza in strada, bevendo anche nei locali in zona creano problemi, quali manovre propone lo spazio per risolvere? si prenda il tempo per rispondere e fissare un nuovo incontro
- relazione triennale da fornire sulle attività, più precisa di quella già mandata come documento tecnico poco tempo prima in vista di una commissione richiesta sullo spazio XM24, nello specifico vengono richiesti più dati sul quantitativo di persone e sulle specifiche attività - si prenda il tempo per rispondere

Nei primi di gennaio lo spazio richiede un incontro all'assessora per discutere le proposte e consegnare la relazione, l'assessora non risponde (come del resto non sta rispondendo a Vag61 già da un bel po', nonostante la convenzione scaduta e i loro solleciti inascoltati).


Lo sgombero è stato lanciato il 31 gennaio via mail, ma con data 25 gennaio, lo stesso giorno, il 31 gennaio viene anche inviata la relazione via mail, è una coincidenza ironicamente disarmante.
Ma andiamo avanti.

Il 1 febbraio alla domanda su cosa verrà fatto al posto di XM24 il sindaco Merola, ex assessore all'urbanistica che insieme alla sua giunta ha operato una forzatura del limite di costruzione edilizia sul territorio imposto dalla regione al 3%, dichiara che lui lo sa ma non lo dice cosa si vuol fare, Ara, il presidente di quartiere, invece non lo sa proprio.

Il 2 febbraio mattina i giornali già riportano una dichiarazione di Merola sul sostituire lo spazio con una caserma, un piano scritto di cui era già stato mandata una proposta di progetto al ministero apposito. 

Ora la Gambarelli parla di un peccato perchè è stata un'occasione mancata per portare avanti l'esperienza XM24, Merola parla di asocialità degli attivisti e non disponibilità.

Anche volendo attribuire a uno spazio sociale la colpa di una non velocità nel riorganizzare proposte di gestione delle serate e stilare una relazione triennale, diventa difficile non vedere delle forti incongruenze, incongruenze che di fatto minano fortemente la veridicità di quello che dice un sindaco e di quello che porta avanti la sua giunta, in particolare incarnati nell'assessora alla cultura Bruna Gambarelli. Perchè leggendo la relazione si nota che non manca una socialità dello spazio, vedendo i comunicati di difesa e le citazioni dell'ultimo periodo venute da Baum, Elastico, Labàs, Wu Ming ecc... è difficile, anche non conoscendo affatto la realtà XM24, poterla descrivere come qualcosa di asociale, e la questione tempistiche decisamente non torna, parliamo di un mese e qualche giorno di progettazione con in mezzo le festività natalizie, difficile pensare che questo porti a uno sgombero e ad una sostituzione con una caserma. 
Semplicemente questa sequenza non ha una logica anche volendocela cercare.

Un Sindaco Merola o ancora imberbe assessore all'urbanistica (che nel caso non si fosse notato è il ruolo su cui gioca tutta la politica Meroliana) che vogliamo ricordare da quando è presente nelle giunte a Bologna ha:
- costruito una nuova sede comunale
- avviato la modifica della stazione centrale e piazze medaglie d'oro
- proposto e messo in avvio il passante di mezzo (con una buffa idea di urbanistica partecipata in cui le persone sono chiamate ad esprimersi senza che le idee vengano effettivamente messe in atto)
- avviato i lavori del cinema massimo
- creato, sostenuto e avviato la trilogia navile, progetto che include anche il famoso sottopassaggio non utilizzato, progetto improbabilmente difficile da capire visto il contesto sociale e il tessuto urbano che è fallito due volte impiegando anche soldi pubblici
- sgombera atlantide (tuttora vuoto)
- sgombera bartleby (tuttora vuoto)
- non si presenta agli sgomberi effettuati dalla questura delle occupazioni abitative avviate dalla questura di via de Maria e ex Telecom
- manda un avviso di sgombero a xm24
- si propone per l'expo degli orti (come sappiamo tutti, questi eventi di grosso calibro significano altre costruzioni, rimodernamenti ecc...)
- vende i palazzi acer per costruirne di nuovi nonostante le emergenze abitative che avrebbero richiesto quantomeno delle residenze di transizione per de maria, gandusio, ex telecom (alcuni di questi palazzi sono pronti, invenduti dal 2013, e ristrutturati di fronte all'XM24, nello specifico in via Bolognese).

Sarebbe quantomeno interessante osservare il piano di ammortizzamento di questi progetti, fare qualche confronto sugli investimenti edilizi delle città e il loro seguito.

Sarebbe anche interessante chiedersi quanto sia giusto che un politico come Mazzanti, promotore del progetto fallimentare della trilogia navile rimasto tuttora incompiuto e di cui recentemente, durante la "bomba sgombero XM24" sia stata cambiata in sordina la data di completamento lavori di un anno in avanti (2018), la cui moglie è nel direttivo dell'Acer, e che vive in uno degli appartamenti dei nuovi fallimentari palazzoni della trilogia navile, possa essere il primo ad aver proposto di spostare l'XM24 e possa deliberare su questioni di questo tipo senza avere nessun tipo di conflitto di interesse.

Si parla infine dell'interesse dei cittadini nell'avere una caserma al posto dell'XM24, in un tam tam mediatico molto forte che già si respirava negli ultimi mesi, sostanzialmente da settembre portato avanti in primis dal Resto del Carlino, con articoli spesso discutibili ma che, anche non volendoci fare opinionismo riportarono notizie anche false (il Resto del Carlino poi non si è mai occupato di fare smentite su notizie fasulle quali soldi dati a XM24 dal Comune, bollette non pagate, nonostante la smentita dovuta che risultò come se niente fosse in articoli successivi dalla stessa assessora Gambarelli,  che sempre più appare come un personaggio che poco ha a che vedere con la cultura e molto con l'utilizzo strumentale di questo ruolo decisamente importante in primis per una città come Bologna, dove la cultura, quella vera, quella non fatta da conti di bilancio e rendimento degli immobili, si sta opponendo alle decisioni della sua testa istituzionale, a questo proposito è difficile non ripensare a quando Atlantide fu sgomberata lo stesso giorno in cui Ronchi, l'allora assessore alla cultura, doveva incontrare gli attivisti dello spazio per portare avanti la convenzione. L'assessora Gambarelli probabilmente è semplicemente incappata nella stessa fregatura, ma non vuole darlo a vedere.

In questo contesto così difficile per chi non segue ogni battuta al millesimo, in questo imbroglio di voci, pareri e portavoci, decisamente confuse, portate avanti in nome di cosa succede all'XM24, assurdamente da quelli che dentro l'XM24 non ci entrano mai, e non vivono in Bolognina, il Sindaco Merola, alle già citate motivazioni sulla scelta, parla di fare il bene dei cittadini che sicuramente vogliono una caserma al posto di uno spazio sociale, viene naturale chiedersi quali cittadini? 
Quelli, a quanto pare di serie B che frequentano lo spazio e non contano nonostante siano centinaia? 
Quelli che abitano in Bolognina che hanno parlato e scritto in diretta su Radio Città del Capo dicendo che fosse piuttosto assurdo mettere polizia in un quartiere già pieno di polizia, (infatti la Bolognina ha subito un incremento delle forze dell'ordine sempre più elevato negli ultimi mesi e basta girarci a piedi per scoprirlo) dove uno spazio sociale può dar fastidio per le serate ma nemmeno questo vale uno sgombero?

Aggiungerei che quando si parla di cultura, bisognerebbe anche chiedersi se cultura deve essere istituzionale, perchè cultura è anche qualcosa che dovrebbe, teoricamente essere libero dal condizionamento di chi le da fondi, ne controlla gli immobili e la sopravvivenza tramite bandi e convenzioni, dovrebbe di fatto essere in grado anche di criticare in modo comprensibile e creativo i propri regnanti, altrimenti non è che basta fare cose carine, dare spazi e stringere mani, perchè se questi poi non hanno nessuna possibilità di fare opposizioni senza rischiare la testa, parliamo di una cultura da vetrina, tanto valeva tenersi il Minculpop.

In questi giorni il re è nudo ma tutti guardano il foruncolo sulla faccia del bambino.

Per rispondere su cosa stia succedendo realmente in Bolognina, linko a questo articolo precedente.


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